martedì 25 dicembre 2007

COMUNICATO LEGAMBIENTE NARNI SU PROGETTO CENTRO COMMERCIALE A NARNI SCALO

“Il Comune non deve far cassa con il territorio, deve saper guidare lo sviluppo urbano con criteri sostenibili e socialmente condivisi”.
Un centro commerciale di 40 ettari di superficie è proprio quello che serve per ammazzare definitivamente il commercio locale narnese ed insieme generare traffico e consumo di risorse”. Così giudica il Circolo Legambiente narnese il paventato progetto di un nuovo mega centro commerciale alle porte di Narni Scalo, di cui si è parlato nei giorni scorsi. “E’ singolare - affermano dall’associazione ambientalista, “come negli stessi giorni si possa leggere sui giornali l’assunzione da parte del Comune di un tecnico specializzato in marketing per rilanciare le attività commerciali del centro storico di Narni, e contemporaneamente, qualche pagina più avanti, leggere l’annuncio di questo mostro di cemento che si andrebbe ad inserire nel contesto narnese”. Alcuni amministratori avevano parlato dei benefici economici che tale progetto metterebbe a disposizione del Comune, ma nulla si è detto circa gli effetti negativi che tale scelta potrebbe provocare su vari aspetti, economici, ambientali e sociali. “La costruzione di centri commerciali in aree periferiche ha un nome ben preciso per gli esperti di scienze urbanistiche: espansione urbana incontrollata. Non sorprende rendersi conto che gli amministratori locali sottovalutino gli effetti devastanti per il territorio, l’ambiente e la società locale che si generano con questo modello di sviluppo edilizio. Alcuni dati possono chiarire l’urgenza della questione. In Umbria ci sono ben 310 mq di supermercati ogni mille abitanti, un dato che pone la Regione già ai vertici italiani (fonte Il Sole 24 ore). Per di più l’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) aveva presentato nel 2006 un rapporto denominato “Urban Sprawl in Europe – The ignored challenge”, sottolineando quanto questo fenomeno sia serio e ignorato da coloro che sono chiamati a gestire lo sviluppo del territorio.
Ancora: “il cemento si è mangiato 12 milioni di ettari di verde”, così titolava l’Unità il 26 ottobre scorso in merito al rapporto elaborato dal Comitato per la bellezza e il paesaggio sui dati Istat relativi alla cementificazione dei suoli avvenuta in Italia negli ultimi anni. Nel Rapporto si legge come in soli quindici anni sono stati consumati 3milioni e 663mila ettari di territorio, cioè una regione più estesa del Lazio e dell’Abruzzo assieme per le nuove costruzioni, costruzioni che però sono destinate unicamente al mercato, dimenticando così l’emergenza abitativa nella quale versano i ceti medio-bassi. Di fronte a questa devastazione che colpisce contestualmente il paesaggio naturale, agrario, storico e le classi meno abbienti, il Rapporto avanzava alcune proposte per fronteggiare emergenza abitativa e ambientale: «Occorre agevolare massicciamente - si legge - il restauro e il recupero dell’edilizia già esistente, togliendo ai Comuni la delega alla tutela del paesaggio accordata loro da alcune regioni». Il riferimento ai Comuni è dovuto proprio al fatto che pur essendo per legge responsabili del territorio e del paesaggio, non si riesce a resistere alla tentazione di rimpinguare le casse comunali con gli oneri di urbanizzazione dovuti alle nuove costruzioni, che costituiscono una notevole e facile fonte di introiti per le amministrazioni.
“Come associazione ambientalista, - afferma la presidente del circolo di Narni Valeria Cerasoli “ ci siamo impegnati al termine del recente congresso nazionale a fare delle città un tema di iniziativa politica da parte di Legambiente non solo perché nelle città l’intreccio delle questioni ambientali e sociali è indissolubile, ma per il fatto che siamo ancora dentro un processo di espansione edilizia che dura da oltre 10 anni ed è il motore di un economia malata. In questo arco di tempo si è realizzato un consumo di suoli liberi senza precedenti per nuovi usi urbani, turistici, centri commerciali, strade. Eppure malgrado l’enorme produzione edilizia sono rimasti del tutto irrisolti i problemi di accesso alla casa di tanti giovani e immigrati per cui quelle case sono comunque a dei prezzi inaccessibili.”

Legambiente, Circolo di Narni

mercoledì 12 dicembre 2007

Natale Solidale in Piazza con il Mercato Equo!

Legambiente Narni - Arciragazzi Narni (in collaborazione con la bottega Monimbò del mercato equo e solidale) - Rete di solidarietà italiana, Colombia Vive! - Associazione Narni per la Pace - Associazione Italiana Ricerca sul cancro - Aisla - Avis - Enpa

"Si avvicina il Natale, giorno di meditazione e di solidarietà per alcuni, ma soprattutto giorno di festa, di scambio di regali, di buoni propositi. Troppe persone nel mondo non possono godere appieno la gioia nè di questi giorni di festa nè degli altri giorni dell'anno: uomini donne e bambini che lottano contro poverta', cambiamenti climatici violenti, sfruttamento e guerre; senza dimenticare tutti coloro che combattono contro malattia molto spesso inguaribili. Le vittime dell'ingiustizia sono oltre lo schermo del nostro televisore, lontane. Ma sono anche vicine e siamo anche noi se non reimpariamo ad ascoltare, ad aprire le coscienze, a rispettare gli uomini, gli animali, tutto ciò che vive e ha diritti".

Quest'anno molte associazioni del Comune di Narni si sono fatte promotrici sul territorio del progetto "Natale solidale in piazza" per favorire una modalità nuova, autentica e solidale di promozione dell'ecosviluppo e di tutte le produzioni di beni attente al rispetto dei diritti degli esseri viventi. Hanno così creato un mercato che sia un punto di acquisto consapevole dei regali natalizi ma anche uno strumento per incoraggiare la riflessione e la partecipazione ai progetti di pace, cultura e rispetto dei diritti umani e dell'ambiente.


Dal 17 al 24 dicembre e dal 2 al 5 gennaio

Narni Scalo - piazzale De Sica (vicino via Tuderte)

vi aspettiamo al

NATALE SOLIDALE IN PIAZZA

"mercato del consumo critico e del regalo intelligente"

martedì 11 dicembre 2007

Legambiente e il congresso ignorato

L'articolo di Massimo Serafini storico dirigente di Legambiente, nonchè direttore di Aprile. Chiarisce cosa si è detto e cosa è la Legambiente uscita dal nostro ultimo congresso.

di Massimo Serafini, su
Aprile del 10 dicembre 2007

Centoquindicimila fra soci e sostenitori; trentamila le classi che partecipano alle iniziative di educazione ambientale; più di mille i gruppi locali; avvocati impegnati nei centri di azione giuridica, quattrocento campi di volontariato e cinquanta i gruppi di protezione civile; ventidue le edizioni di goletta verde e diciotto quelle del treno e di festambiente; quattordici le edizioni di puliamo il mondo, ed infine decine di progetti di cooperazione nell'ambito di clima e povertà.

Sono queste le cifre più importanti che Legambiente ha portato al suo ottavo congresso, a cui, per completare, si dovrebbero aggiungere anche le tante feste dell'albero, spiagge pulite, mal-aria, cento strade per giocare. Tutto ciò fa di Legambiente la principale associazione ambientalista italiana. Eppure, tutti i principali giornali italiani hanno volutamente ignorato la discussione congressuale, dimostrando ancora una volta la loro totale incapacità a leggere ciò che nella società si muove.

Quelli che ne hanno parlato, come il Manifesto, lo hanno fatto esclusivamente per riferire ciò che gli ospiti politici avevano detto, liquidando Legambiente in base dell'applausometro: una associazione divisa a metà fra Veltroni, cioè il Pd e Vendola, cioè la sinistra. La realtà di cui nessuno parla è quella invece emersa nei tanti interventi congressuali e cioè di una realtà ben radicata nel territorio e soprattutto presente nei conflitti ambientali più importanti, dalla Val di Susa ai beni comuni, in particolare l'acqua, dall'abusivismo ed occupazione del territorio, alla lotta alle ecomafie e all'illegalità diffusa.
Certo molti, dopo la scelta dei massimi dirigenti dell'associazione di spendersi nel partito democratico e di farlo in ruoli di primissimo piano, avevano pensato che da questo congresso sarebbe uscita una Legambiente collaterale e subalterna al Pd. Ed invece sono stati smentiti.

L'autonomia della associazione non solo è stato il filo conduttore di quasi tutti gli interventi, ma si è materializzata nel ricambio di tutte le principali cariche associative, dal presidente al direttore generale. Vittorio Cogliati è il nuovo presidente e Rossella Muroni la direttrice, due persone che hanno maturato l'intera loro esperienza politica e sociale nella costruzione di Legambiente. La soddisfazione per il buon stato di salute dell'associazione non ha impedito che tutto il congresso percepisse anche l'inadeguatezza di ciò che è stato costruito, in questi anni, di fronte alla tragedia climatica ed ambientale. Inadeguatezza in primo luogo politica. Quasi tutti gli interventi hanno evidenziato il nanismo politico dell'associazione e cioè la scarsa capacita di incidere e contaminare la politica e quindi di innovarla, programmaticamente, indirizzandone le scelte verso la sostenibilità e soprattutto nella fisionomia ed ispirazione, cioè facendole recuperare il senso di missione e l'ancoraggio agli interessi generali e non ai comitati d'affari.
Il dibattito congressuale ha indicato, quasi unanimemente, che per superare questo nanismo politico la medicina migliore non può che essere quella di aumentare la capacità di conflitto e radicamento nel territorio, dicendo tutti gli opportuni no e costruendo con le popolazioni i si che servono per costruire un futuro durevole e sostenibile.

La lotta ai cambiamenti climatici è stata individuata come la priorità strategica dell'ambientalismo e quindi, il primo obiettivo di Legambiente, è portare l'Italia fuori dal petrolio, senza tornare al nucleare, ma promuovendo un modello energetico distribuito rinnovabile e che sostenga usi razionali dell'energia. Dentro questa priorità si materializzano i no a ulteriori espansioni della città, l'esigenza di ridurre i consumi, i bisogni di mobilità e i rifiuti, ma anche la lotta per impedire che i beni comuni diventino merci. Altrettanto significativa è stata la sottolineatura, data dal congresso, che Legambiente non potrà far prevalere il proprio progetto ambientalista se non lo intreccia con la questione sociale e in particolare impedendo la svalorizzazione del lavoro, dentro la quale è maturata la tragedia di Torino, nonché la condanna di intere generazioni ad una vita e ad un lavoro precari. Infine il congresso ha riproposto una delle caratteristiche peculiari di Legambiente e cioè la capacità di incontrare altre culture ed esperienze una caratteristica ben espressa nella lotta contro gli OGM condotta insieme alle organizzazioni contadine in una reciproca contaminazione che ha spinto il mondo agricolo verso l'agricoltura biologica. Un congresso insomma che offre alla sinistra argomenti e riflessioni utili a dare una impronta ambientalista al soggetto politico che Domenica scorsa ha cominciato a costruire.

giovedì 6 dicembre 2007

Il buon senso...

Fare l'esperienza di attraversare via Tuderte a Narni Scalo nell'ora di punta ( che significa dalle 8 di mattina alle 8 di sera, eguagliando solo la capitale per estensione oraria) significa vivere la più assurda, onirica e surreale esperienza che il quotidiano può offrire. A me oggi, come in tanti altri giorni dell'anno, è successo. Distese infinite di auto parcheggiate in sosta vietata, tutte "ordinatamente" sistemate lungo il marciapiede che dà sui negozi. Saranno state cinquanta, coprendo l'intera lungezza della via, dall'incrocio per la stazione a quello per la superstrada. Tutti i proprietari di quelle auto risponderebbero ad un vigile che chiedesse loro la motivazione di quell'infrazione al codice della strada, sempre che ancora esista, che "è questione di un attimo", "dovevo solo andare in farmacia", ecc. Potrei elencare scuse per un'ora, perchè in questi casi la fantasia non manca mai. Ma peccato che il vigile non c'era oggi, e non c'è mai, continuando così ad alimentare nella gente l'acquisizione del "codice dell'anarchia" piuttosto che quello della strada. Eppure a Narni Scalo i parcheggi ci sono e sono tutti gratuiti. In qualsiasi punto ti vuoi fermare c'è un parcheggio a disposizione. Mi chiedo allora "perchè"? Quale straordinaria comodità deriva dal parcheggiare a destra invece che a sinistra? L'attraversamento della strada è forse così pericoloso? Certo lo è di più se la strada continua ad essere dominata dal caos. Gli amministratori risponderebbero a questo mio delirio da automobilista ribadendo la necessità di un' altra strada, quella che hanno già in mente di fare e che costeggerà il Parco dei Pini. E io a questo punto risponderei: la necessità della strada è da vedere, dopo un'attenta e scientifica analisi dei flussi del traffico ma soprattutto dopo la presa di coscienza che spesso basta applicare poche e semplici regole dettate solo dal "buon senso", come quella di parcheggiare dentro i parcheggi, e non fuori.


Valeria Cerasoli,
Presidente Circolo Legambiente Narni

sabato 1 dicembre 2007

Comunicato Legambiente ternano-narnese su situazione energia rifiuti ambiente

LA QUALITA' DELL'AMBIENTE DELLA CONCA TERNANA. LEGAMBIENTE CONTRO QUALSIASI FORMA DI RICATTO SU RIFIUTI ED ENERGIA.

Legambiente allerta i cittadini ed i lavoratori di Terni e Narni e di tutta l'Umbria sui tentativi di far apparire il diritto alla salute dei cittadini e dell'ambiente in cui vivono incompatibile con tariffe eque per gestire i rifiuti che produciamo e, cosa ancor più grave, con il diritto al lavoro.

Se c'è una cosa che l'ultima vicenda rifiuti dovrebbe avere insegnato a tutti e che tutti, a parole, dicono di avere imparato è che la qualità dell'ambiente della conca ternana non è buona e che conseguentemente non c'è più posto nella conca per nuovi camini ed è tempo di cominciare seriamente e rapidamente a porre rimedio alla nocività delle emissioni dei camini esistenti: siano essi i camini industriali, degli inceneritori, dei termovalorizzatori e delle centrali, i camini delle nostre case e degli edifici pubblici, o i tubi di scappamento delle nostre automobili.

Rifiuti: ora tutti convengono che per fare a meno di discariche ed inceneritori bisogna puntare sulla raccolta differenziata. BENE! Legambiente ci vuole credere e mette alla prova politici e tecnici chiedendo, tanto per cominciare, che in Umbria si faccia come in altre regioni che hanno scelto di impegnarsi PRIMA a raggiungere livelli ottimali di raccolta differenziata e SOLO POI vedere se e quanti e quali impianti di trattamento e smaltimento risultano necessari. Impianti che comunque Legambiente auspica, per Terni e Narni, per l'Umbria tecnologicamente avanzati e NON nuovi inceneritori magari di ultima generazione.

Energia: per la nostra storia e per i valori che pratichiamo siamo “naturalmente” a fianco dei lavoratori dell'Acciaieria che vedono di nuovo minacciato il proprio posto di lavoro. Ci sentiamo anche al fianco dei nostri amministratori, locali e nazionali, che vogliono trovare una soluzione positiva al maxi rimborso richiesto dall'Unione Europea. Per il futuro energetico dell'Acciaieria ci è parsa, lì per lì, interessante la dichiarazione di AST di voler acquistare la centrale di Galleto, ora di Endesa, soluzione ecologicamente-economicamente-socialmente sostenibile per la nostra comunità e certamente (se fosse vera) un positivo esempio di politica aziendale di una multinazionale finalmente rispettosa del territorio che la ospita. Ma non abbiamo fatto in tempo a tirare un respiro di sollievo che subito ci siamo accorti di quale “boccone avvelenato” quella proposta rischia di essere: un vero “CAVALLO DI TROIA” (è l'AST l'astuto Ulisse di turno? o Endesa?o chi altri?) per riproporre ulteriori centrali: una definita di piccola taglia da 80 MW (che poi tanto piccola non è) a carico della stessa AST; e Endesa per trattare AST da “buon cliente” avanza addirittura la pretesa (ricatto?) di una nuova centrale che definisce: ben oltre la taglia di 400MW e per di più a alimentata a carbone. Legambiente non ha neppure lontanamente la forza di una multinazionale, sia essa la TK o Endesa o Acea, ecc. e neppure quella di un sindacato o di un partito ma le tante firme che i nostri circoli di Terni e di Narni hanno raccolto assieme all'associazionismo democratico ed ai partiti della sinistra e che vanno al di là della vicenda rifiuti e sono in realtà una richiesta ferma di difesa della salute del nostro territorio e dei suoi abitanti ci impegnano a resistere a qualsiasi soluzione per i rifiuti e per l'energia che non metta al primo posto, pur con gli inevitabili compromessi di ogni difficile trattativa, il diritto alla salute ed il diritto al lavoro. Invitiamo i cittadini umbri in sintonia con le nostre idee (a cominciare da quelli di Terni e Narni) ad inviarci inviarci fax (indicando nome e indirizzi di posta elettronica o numeri di cellulare per essere contattati con email e sms ed essere informati sulle nostre future iniziative) al numero di LEGAMBIENTE UMBRIA: 075 57 22 083.

Terni, 30 novembre 2007 Cordiali saluti
Andrea Liberati

sabato 24 novembre 2007

Comunicato Legambiente Narni su: Centrale, AST e industrie energivore umbre

Con la notizia della richiesta da parte dell'UE di far pagare alle aziende energivore umbre un rimborso complessivo di 80 milioni di euro per le tariffe agevolate sul costo dell'energia, si è scatenata una bagarre di dichiarazioni confuse e contrastanti con la realtà che Legambiente si sente in dovere di puntualizzare. Secondo Legambiente, in attesa di vedere l'evolversi della vicenda sugli aiuti all'industria energivora, che dovrà essere chiarita tra governo nazionale ed europeo, non bisogna rincorrere ancora una volta la costruzione della megacentrale di Narni come la panacea di tutti i mali, "perchè non serve alle reali esigenze dell'industria umbra, - afferma l'ingegner Maurizio Zara membro del comitato scientifico nazionale di Legambiente - e perché non serve a risolvere i problemi dei costi energetici, generandone semmai altri di costi, quelli ambientali e sanitari".
"Le amministrazioni e le stesse industrie dovrebbe invece farsi promotori di un nuovo modello innovativo, - continua Zara - che stimoli con efficacia politiche energetiche alternative alla megacentrale, come quella proposta da Legambiente stessa, ed apprezzata da buona parte del mondo della imprese, sulla microgenerazione distribuita dell'energia, basata sulle fonti rinnovabili, con il quale produrre gran parte dell'energia consumata nel territorio utilizzando piccoli impianti, anche quelli del proprio tetto su ci sono montati i pannelli fotovoltaici". "Di fatto, però, - conclude la presidente neo eletta del circolo di Narni Valeria Cerasoli – non si è ancora pienamente compreso, che servono scelte strategiche che sappiano coniugare scelte ambientali ed economiche, uscendo dalle e logiche dell'emergenza e delle toppe temporanee, per risolvere insieme i problemi energetici, ambientali ed e del lavoro nella nostra regione. Finché tale necessità non verrà pienamente recepita Legambiente non mancherà di farsene portavoce".



Legambiente Umbria,

Circolo di Narni

giovedì 22 novembre 2007

IL NODO DELLA CENTRALE DI NARNI RITORNA A GALLA

Si torna a parlare (e a sparlare) della centrale termoelettrica di Treie. Se ne torna a parlare perché è giunta la comunicazione della multa da 80 milioni di euro che la Ue chiede di pagare da parte delle industrie energivore umbre (tra cui Ast di Terni e Yara di Nera Montoro), che dal 2005 hanno continuato ad usufruire delle tariffe agevolate sul costo dell'energia. La vicenda non è ancora risolta e si aspettano chiarimenti tra governo nazionale ed europeo, tuttavia, ancora una volta, qualcuno ha trovato l'occasione per rinfacciare la finora mancata realizzazione dell'opera come "il problema". Dimenticando che finora non si sono trovati gli investitori interessati al progetto, e che in molti anche nel mondo delle imprese si trovano d'accordo a percorrere altre strade per la produzione energetica, grazie anche al contributo e alle proposte della nostra associazione. Naturalmente Legambiente in tutti i suoi livelli segue con attenzione la vicenda e continua a proporre alternative tecnologiche alla megacentrale: GENERAZIONE DISTRIBUITA.

Ecco la rassegna stampa locale sull'argomento citato, scaricabile in pdf:

lunedì 19 novembre 2007

Festa dell'Albero: un Successo!

IMPARARE AD AMARE GLI ALBERI... CONTINUARE A VIVERE IL PARCO

Un successo oltre ogni aspettativa per la manifestazione “Facciamo la festa al Parco” che si è svolta ieri proprio al Parco dei Pini di Narni Scalo. Una maratona lunga un giorno per riportare all’attenzione della cittadinanza il valore insostituibile del parco nei suoi aspetti sociali ed ambientali.

Le tre associazioni promotrici – Circolo Arci il Parco, ArciRagazzi Narni e Legambiente Narni – parlano con soddisfazione di un primo ed importante passo per fare del Parco dei Pini una “scuola di civiltà a cielo aperto, in cui giovani, bambini, anziani possano imparare convivendo”. Soddisfazione anche degli Assessori del comune di Narni: Ricci, De Rebotti e Isidori che hanno patrocinato l’iniziativa.
La giornata è partita ieri mattina con la Festa dell’Albero di Legambiente. Circa quaranta alberelli di alloro sono stati piantati nell’arboreto del Parco dai tanti bambini e genitori presenti, sotto la guida di animatori ed esperti che hanno coinvolto i bambini in percorsi di sensibilizzazione sui temi ambientali. Poi è stata la volta del pranzo organizzato magistralmente dal Circolo Arci il Parco, responsabile anche del momento conviviale di fine giornata a base di castagne e salsicce. Nel pomeriggio, in un Palavis affollato di famiglie, ArciRagazzi Narni ha celebrato il 18° Anniversario della Convenzione dei Diritti del Bambino. Attraverso laboratori espressivi e animazioni si è voluta così tenere alta l’attenzione sui diritti dei bambini, tra i più importanti protagonisti del Parco dei Pini e primi soggetti da cui partire per una nuova educazione alla cittadinanza.
Una bella giornata, e un buon viatico per le prossime iniziative di Legambiente a Narni!

Stay Tuned!

lunedì 12 novembre 2007

Legambiente Narni al Parco dei Pini

ARRIVA A NARNI LA FESTA DELL'ALBERO, E SARA' ANCHE LA FESTA DEL PARCO DEI PINI.


PARTECIPA E FAI PARTECIPARE!

Domenica 18 novembre Parco dei Pini, Narni Scalo (TR)

Una festa lunga un giorno per celebrare insieme il Parco dei Pini di Narni Scalo. " Facciamo la festa al Parco" è il nome dell'iniziativa che si svolgerà domenica 18 novembre, patrocinata del Comune di Narni e organizzata da Arciragazzi Narni, Arci Circolo Il Parco e Legambiente Circolo di Narni. L'obiettivo delle associazioni è tracciare un filo conduttore che colleghi insieme diritti dei bambini, rispetto dell'ambiente, senso di cittadinanza: in una parola "educare all'universalità dei diritti".

Fitta l'agenda della giornata rivolta a tutta la cittadinanza. Dalle ore 11 i bambini, "armati" di vanga e piccone, giocheranno a piantare alberelli di alloro con Legambiente e Arciragazzi, contribuendo in modo attivo al rinverdimento dell'arboreto. Alle 13 è previsto un pranzo gratuito per tutti al Palavis e dalle 15 in poi si festeggerà insieme ad Arciragazzi il 18° anniversario della Convenzione dei diritti del Fanciullo con cartoni, laboratori espressivi e la merenda equa e solidale. La sera, infine, castagnata e salsicce per tutti e proiezione di un film a cura di Arci Circolo il Parco.

Un'occasione imperdibile in cui ribadire le tante funzioni del Parco per la comunità narnese e farne uno spazio privilegiato di socialità e partecipazione attiva.

PROGRAMMA

Ore 11.00 – Arboreto, Aspettando La festa dell'albero

"I bambini tutelano il Parco"

giochi e animazioni a cura di Arciragazzi Narni

Ore 12.00 – Arboreto, La festa dell'albero

"I bambini piantano gli alberi e imparano i segreti della natura"

a cura di Legambiente

Ore 13.00 – Ex Bocciodromo

Pranzo a buffet , a cura del Circolo Arci Il Parco

Ore 15.00 – Palavis

Proiezione di due filmati (un cartone animato e un video) prodotti dall'Unicef sui Diritti dell'Infanzia, laboratorio espressivo e merenda equa e solidale

a cura di Arciragazzi Narni

Ore 18.30 - Ex Bocciodromo

Bruschetta, castagnata e salsicce, a cura del Circolo Arci Il Parco

Ore 21.30 - Ex Bocciodromo

Proiezione del documentario "Una scomoda verità" di Al Gore

Presso i locali del Circolo Arci Il Parco

Per info: Arciragazzi Narni 0744.733626 - Circolo Arci Il Parco 0744.737683 - Legambiente Narni 349.8347382

domenica 11 novembre 2007

Comunicato Legambiente Narni su strada e rotonda di Narni Scalo


In merito al progetto di bretella stradale da realizzare a Narni scalo e di cui è già stata costruita una rotonda per l'incrocio di ingresso, il circolo di Narni di Legambiente propone alcune riflessioni e considerazioni all'amministrazione e alla cittadinanza. Già qualcuno nelle settimane precedenti ha sollevato critiche e polemiche sul tracciato di tale strada, che attraverserebbe l'unica zona verde attrezzata presente a Narni scalo compromettendone la qualità ambientale. La posizione di Legambiente a riguardo è anch'essa critica, ma non tanto, o non soltanto, sull'impatto dell'opera per il parco di Narni scalo, quanto più che altro in termini di mancanza di qualità nella progettazione. Il nuovo percorso stradale dovrebbe permettere di bypassare il tratto di via Tuderte attualmente pesantemente congestionato e dunque inquinato dal traffico veicolare, utilizzando una via alternativa, che però al contempo andrebbe a servire l'area sportiva e la zona da dedicare al mercato. Pur in presenza di una situazione evidentemente critica non è stato fatto nessun analisi tecnica del tipo di traffico, e degli orari di congestione, né è stato redatto un più ampio piano di mobilità urbana che inquadri il progetto all'interno di una strategia organica di diminuzione del traffico. L'opera pubblica che si va a costruire ha dunque la speranza, più che lo scopo, di risolvere un problema la cui natura non è stata ancora ben definita, rischiando paradossalmente di spostare in altri luoghi i disagi del traffico o addirittura incrementarne l'entità. Altra grave carenza nella progettazione è a parer nostro la totale assenza di piste ciclabili nel nuovo tratto in costruzione, che potrebbero invece essere opportune a ridurre l'entità del traffico automobilistico locale, visto che la strada sarebbe di servizio ad alcune zone importanti della città quali appunto l'area sportiva, e il mercato. Si tratta di una eccessiva propensione all'automobile come mezzo di trasporto, e forse il segno che oramai si confonde ambiguamente il diritto alla mobilità con il "diritto all'automobilità", una logica assurda contro cui Legambiente si confronta quotidianamente. In generale ci si domanda perché si accettino costi anche notevoli per la costruzione delle opere e non ci si ponga il problema di far corrispondere a queste un'adeguata progettazione che, con costi certamente di gran lunga inferiori, limiterebbe la possibilità di realizzare opere inutili o addirittura dannose. Il danno in questo caso sarebbe, oltre all'errato utilizzo di risorse pubbliche, il sacrificio dell'unica area verde attrezzata presente a Narni scalo. Con queste ragioni, esprimiamo la nostra contrarietà al progetto, almeno nella sua attuale formulazione e, senza voler far polemiche, ci aspettiamo comunque che l'amministrazione narnese che si è posta come obiettivo e modus operandi quello dello sviluppo integrato e della qualità, voglia tener conto di tali ragioni e argomenti.

Circolo Legambiente di Narni

martedì 6 novembre 2007

Comunicato Legambiente Terni sui rifiuti speciali


VICENDA RIFIUTI. LEGAMBIENTE: DEMOCRAZIA PARTECIPATA E CITTADINANZA ATTIVA SONO RISORSE PER SOLUZIONI CONDIVISE DEI PROBLEMI DELL'AMBIENTE.

Bene la proposta Cavicchioli ora si può perdavvero cominciare a parlare del nuovo piano regionale rifiuti. Coinvolgendo tutti i cittadini. Appello alle circoscrizioni e alle delegazioni territoriali di Terni e Narni. Appello ai giornalisti.

Bene l'atto di indirizzo provinciale sulla gestione dei rifiuti voluto dal Presidente Cavicchioli: bene la riduzione dei rifiuti speciali e non; bene gli incentivi alla raccolta differenziata domiciliare; bene il principio di auto-sufficienza degli ambiti territoriali; bene il richiamo alle linee guida del Ministero dell'Ambiente; benissimo il superamento dell'incenerimento con soluzioni alternative tecnologicamente ed ecologicamente avanzate; anche se, a tale proposito, ci preoccupa un po' che parole come “semplificazione impiantistica” e “impianto unico per il ternano” continuino ad essere ripetute tanto nel centro-sinistra quanto nel centro-destra; non vorremmo che qualcuno pensasse di portare in dote ad Acea un bel mucchio di rifiuti da bruciare nel termovalorizzatore di Terni o da ammucchiare nella discarica di Orvieto.
Ma questo non è il tempo per cattivi pensieri! Le molte firme raccolte da Legambiente, da mettere assieme a quelle raccolte dai partiti della sinistra e dall'associazionismo democratico, ci obbligano a sederci con ancor più senso del dovere a quei tavoli - l'Agenda 21 locale della provincia di Terni e gli incontri con ASM - dove le associazioni ed i comitati possono già confrontarsi con i politici ed i tecnici che decideranno le nuove politiche di gestione dei rifiuti.
Questo senso di responsabilità è gia nel nostro dna di ambientalisti sempre pronti al confronto e alla proposta e, allo stesso tempo, a criticare, anche duramente, politiche ambientali sbagliate o dannose; non ci spaventano la denuncia e il conflitto, anche radicali, ma neppure il dialogo e la concertazione.
Ma il confronto e la concertazione devono includere il maggior numero possibile di cittadini perché la partecipazione democratica e la cittadinanza attiva sono risorse indispensabili per trovare soluzioni accettate e condivise che di solito sono le migliori e le più durature.
In nome di questi principi Legambiente fa appello alle Circoscrizioni del Comune di Terni ed alle Assemblee Territoriali del Comune di Narni perché organizzino tanti incontri tra politici, tecnici, e associazioni e comitati e soprattutto con quei cittadini non organizzati (ma non per questo meno interessati alla salute e all'ambiente) che altrimenti sarebbe assai difficile incontrare ed ascoltare.
Analogo appello facciamo agli operatori dei media locali perché i loro giornali, le loro radio e tv, i loro siti web, si facciano sempre più agorà, la piazza dove si confrontano i cittadini su come governare la città, la piazza del confronto tra amministratori ed amministrati, lo spazio libero per discutere del merito della vicenda rifiuti, riportando informazioni, opinioni, giudizi, proposte e progetti concreti ma anche dubbi, domande, preoccupazioni. In questo modo i giornalisti, attori così importanti nella formazione dell'opinione pubblica, potranno assumere un ruolo ancor più incisivo e non essere più costretti a render conto solo di bagarre e riconciliazioni, allarmismi e accuse di allarmismo, annunci e veleni, polemiche e abbracci, strette di mano e bacchettate, battibecchi, baruffe e applausi.



Informazioni: Andrea Liberati, Presidente Circolo Legambiente di Terni, 347 67 12340 / hydra.ferentillo@libero.it