lunedì 28 gennaio 2008

LEGAMBIENTE RISPONDE AL SINDACO RAFFAELLI

Anche Legambiente usa lo strumento della lettera aperta per rispondere a quella del Sindaco Raffaelli per precisare al Sindaco e alla Città il proprio punto di vista.

Legambiente ha sospeso, fin dal primo momento, il giudizio sugli aspetti penali della vicenda ASM, perché crede che tutti siamo innocenti fino a prova contraria e perché ha fiducia nella magistratura; Legambiente si è pubblicamente augurata, per la città come per gli indagati, che accuse tanto gravi non trovino riscontro, ma proprio per questo atteggiamento legalitario e rispettoso di persone ed istituzioni Legambiente si è detta, e qui rinnoviamo l'impegno, pronta a costituirsi parte civile ove tali sospetti trovassero riscontri. Nel frattempo, però, mentre i più sembrano impegnati a scommettere sull'innocenza o sulla colpevolezza degli indagati, Legambiente non ha smesso di proporre né di esprimersi sul problema rifiuti come la forte condanna (politica) dei giudizi e proposte del Sindaco a proposito dei CIP 6. Ancor più forte è la nostra denuncia politica del clima di decisionismo che rifiuta il confronto coi cittadini e vuole procedere, accampando la scusa di vere o presunte emergenze, a colpi di “muscolari” diktat. Quell'atteggiamento decisionista che, a Terni, come in Umbria e nel resto del paese, vuole imporre incenerimento e discarica come unica soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti mettendo all'angolo qualsiasi seria discussione su una corretta gestione e smaltimento dei rifiuti che prevede, in Italia e in Europa, anche sistemi alternativi o limitativi dell'incenerimento e della discarica. Un atteggiamento decisionista che ha contagiato molti, in Italia come in Umbria: Umbria dove si prefigurano inediti assi-politici, dopo la lettera della Presidente Lorenzetti a Prodi, con le forze politiche del centro destra che si sono già apertamente dichiarate per la soluzione 4 inceneritori (uno per ogni ambito) e ora disponibili a fornire, alla soluzione incenerimento, proposta dal PD, quei voti che, allo stato attuale, il PRC non intende dare. Opinioni legittime quelle del “partito degli inceneritori senza se e senza ma”...ma cosa ci fanno quegli esponenti politici apertamente schierati per la soluzione incenerimento alle assemblee ed alle marce di chi, questo per lo meno ci è parso di capire, gli inceneritori non li vuole? Quanto alle piazze, fa bene il Sindaco Raffaelli a dire di non accettare di essere processato in piazza e, a scanso equivoci, Legambiente ricorda al Sindaco e alla Città, che l'immagine e l'idea di piazza che noi abbiamo evocato non è la piazza forcaiola né la piazza da adunate plebiscitarie e demagogiche ma è l'agorà il luogo simbolo della “bella politica”, il luogo per antonomasia della democrazia. Quella piazza è oggi l'immagine e l'idea di una democrazia ancor più partecipata, ancor più avanzata e diretta che non nega la democrazia rappresentativa, legittimata dal libero voto popolare, ma la supera conservandola. Questa nuova agorà che accoglie i cittadini, chiamati ad esercitare attivamente i loro diritti, con ragionevolezza e rispetto di tutte le opinioni, il diritto di essere ascoltati e di concorrere alle decisioni, è la piazza dove si confrontano chi decide (politici e tecnici) e i cittadini associati o no, questa piazza non è una invenzione di Legambiente ma una opzione reale legittimata e auspicata dal titolo V della Costituzione. Gli assessori della Provincia di Terni, Antoniella e Paparelli hanno provato con i tavoli di confronto e concertazione dell'Agenda 21 locale a dare vita e sostanza a questa idea di cittadinanza attiva e democrazia partecipata coinvolgendo i cittadini organizzati in associazioni e comitati. Continuare, però, con questa idea di partecipazione“selettiva”, limitata, rischia di far diventare questo strumento democratico uno stanco rituale e sicuramente in questa versione “timida”, non è il più adatto a sanare il distacco, già in atto da tempo in tutto il paese, tra politica e cittadini e che, a Terni, la vicenda ASM ha ulteriormente aggravato.

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