Stamattina arriva un comunicato del Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo. Il rappresentante del comitato, che si dichiara contrario agli inceneritori, ce l'ha giustamente coi mezzi di informazione locali e nazionali che in questi giorni parlano dei problemi (i rifiuti nelle strade) e delle soluzioni (gli inceneritori) come se fosse una cosa stupida, banale, un gioco da ragazzi che si risolve con una decisione rapida, inderogabile e senza tanti ragionamenti.
E gli interessi economici? E le ecomafie? E gli aspetti normativi? E le tecnologie alternative? Non pervenute...
Tutto il mio assenso alla loro protesta, ma non posso non pensare che fare i comitati contro una tecnologia mi pare segno evidente che non si è ancora capito il problema.
Se ci si pone in maniera manicheistica, massimalistica, inceneritore SI-inceneritore NO, se si "rifiuta" la dialettica e il ragionamento concentrandosi su un singolo, anche se importante, aspetto di un tema molto più ampio, se in definitiva si fanno le barricate rinunciando a comprendere le ragioni altrui, non si fa altro, alla lunga, che perdere la propria battaglia.
Prova ne è che oramai tutti pensano che l'inceneritore debba esser fatto, uno o più di uno.
Avendo una laurea in ingegneria potrei essere definito un tecnico, bene da tecnico credo che il problema non sia un problema tecnico.
La discussione non dev'essere ridotta agli inceneritori, non ne voglio parlare, non ha senso, è stupido.
Un inceneritore è solo un accumulo di metallo, non pensa a quello che brucia ne a quanto nè brucia. Sono le idee, i programmi, i piani economici, sono i sistemi più complessi che decidono come e se funzionerà un inceneritore!!
Parliamo, discutiamo, litighiamo di economia, di interessi contrapposti, di interessi che pesano più di altri, parliamo di soluzioni condivise e condivisibili, parliamo di piani e di programmi, parliamo di obiettivi e di strumenti per realizzarli. Sono questi i meccanismi che muovono il sistema, non parliamo più per favore di tecnologie, nè per difenderle nè per attacarle. Non ha senso, se non per vendere i giornali o per fare ascolti in TV.
Le tecnologie e i tecnici non hanno ragioni o soluzioni da portare, hanno solo strumenti, il resto lo devono fare altri, non i tecnici, forse nemmeno i politici.
Mettiamo in piazza le discussioni "vere", gli argomenti "veri", e allora forse riusciremo a far prevalere le ragioni di chi si batte per gli interessi collettivi di salute e qualità della vita, contro chi invece ammanta gli interessi propri o di qualche amico con decisioni dettate da necessità presunte o da emergenze imminenti.
niente di più saggio!
RispondiEliminail problema non è tecnico, il problema è decisionale. bisogna decidere qual è l'idea di fondo che sta dietro ad un sistema di gestione dei rifiuti. la tecnica poi aiuterà a realizzarlo.